"Aikido no kokoro"

08/15/2014 00:01

(ENG-Version)

 

It often happens that, during a dinner with our Sensei or even during a night chat with friends, someone suggests talking about Aikido, about the spirit of Aikido for instance. The spirit of Aikido is quite an interesting subject since everyone seems to have different ideas about it; you can feel the influence of various martial arts and backgrounds in people’s talk. And, of course I, too, have my own opinion on the subject.       
I think that the key to understanding the spirit of Aikido is to be found first and foremost in the analysis of the Chinese ideograms spelling “Aikido” in Japanese: 合気道.

 


:Ai means harmony, fusion, union; this kanji conveys the idea of NO CONFLICT, the idea of two persons moving together in harmony with the laws of Nature.

:Ki means the invisible life-force pervading everything and everywhere; it is an energy we can sense and which is different from physical strength.

: Do means the way, the route or road you take in order to reach the goal; it is an experiential path of life.

Thus 合気道 “Aikido” can be understood as “The Path of Harmony”.


Indeed, love and harmony are the ultimate goals of this wonderful martial art.


In a society full of struggles and bitter rivalry where neighbors are prone to become obstacles and enemies, Aikido offers a search for universal agreement through a martial art practice which, far from aiming at the oppression and the elimination of adversaries as is so often believed, has become the effective and operational solution to be urgently adopted. 
Although Aikido is neither a religion nor a sect, the mastery of its martial techniques entails an intense spiritual search which leads to the fulfillment of the soul aspiring to the divine.


The Tanden, located in the abdomen, is the center of gravity where the body finds its balance; it must become the place from which stems the life and the energy of the techniques and the stability of the mind; it is in the tanden, in the guts, that the student will achieve the equilibrium, this calm state of mind, this balance of emotions necessary to challenge and overcome fears, weaknesses and change them into the self-confidence, into the knowledge of himself and of others, in short into the strength and the experience needed to fulfill his aspirations. 


In Aikido, there is no desire to abuse and there is no competition; the partners alternate their roles in the practice so that the one who did the technique becomes the one to whom it is done, in the way of the cycles observed in Nature. In this practice where winning is meaningless losing becomes also meaningless; thus, there is no need to cheat and no qualms about sharing knowledge, no reason to become unfair or incorrect in order to show off. By virtue of these conditions, a positive circle of exchange and a mutual cooperation are created; acknowledging this enables us to confront and expose our dark side: the rage against the partner who has hit too hard, the intolerance towards the beginner who does not understand the technique to be applied, the envy toward those more advanced on the Way or more clever, the desire to overdo things in order to impress, the desire to cover up for mistakes or failures with vain and puerile justifications.


So that the training extends beyond mere technique to make a Dojo of everywhere, be it home, a bar or the subway for instance. In fact we become the Dojo.
In order to understand the real spirit of Aikido we have to stop seeing the partner as the enemy but instead consider him as a part of ourselves. In this way the conflict disappears, along with our isolated and anxious ego, to become an occasion of encounter and mutual understanding: it means accepting the whole of the other with his fears, his weaknesses, his frustrations and his suffering; it means to open our heart and wrap the other in love.


For this to happen our heart must be empty for we cannot accommodate the fears of others while being slaves to our own: our cup would overflow like that of the famed cup of tea in the Zen story. How could we accept others when we are already full of ourselves?
Thus we must discard rigidity and stubbornness to become sensible, gentle, flexible and receptive to others in order to make the best of every bad bargain, in order to strive for the ideal win/win agreement.

 

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(ITA-Version)

 

Accade spesso che, durante una cena con il nostro Sensei o anche durante una chiacchierata di notte con gli amici, qualcuno suggerisce di parlare di Aikido, sullo spirito dell' Aikido per esempio. Lo spirito dell'Aikido è un argomento molto interessante dal momento che tutti sembrano avere idee diverse su di esso; si può sentire l'influenza di varie arti marziali e qualche leggenda metropolitana. Naturalmente anch'io ho la mia opinione sull'argomento. 

Penso che la chiave per comprendere lo spirito dell'Aikido si trova prima di tutto nell'analisi dei suoi ideogrammi cinesi; "Aikido" in giapponese: 合 気 道

         合: Ai, significa armonia, fusione, unione; questo kanji dà l'idea di assenza di conflitto, l'idea di due persone che si spostano insieme in armonia con le leggi della Natura. 

         気: Ki, indica l'invisibile forza vitale che pervade tutto e dappertutto; è un'energia che possiamo intuire e che è diversa dalla forza fisica. 

道: Do, significa la strada o il percorso che si intraprende al fine di raggiungere l'obiettivo; è un percorso esperienziale di vita. 

 

Così 合 気 道 "Aikido" può essere inteso come "La Via dell'Armonia". 

Infatti, l'amore e l'armonia sono gli obiettivi finali di questa meravigliosa arte marziale. 

In una società amara piena di lotte e rivalità dove i vicini sono inclini a diventare ostacoli e nemici,  l' Aikido offre una la ricerca di un accordo universale attraverso la pratica di un'arte marziale che, lungi dal concetto di oppressione e l'eliminazione degli avversari come è così spesso si crede, è diventata la soluzione efficace ed operativa da adottare con urgenza. 

Anche se l'Aikido non è né una religione, né una setta, la padronanza delle sue tecniche marziali comporta una ricerca spirituale intensa che porta al compimento dell'anima aspiranti al divino. 

Il Tanden, situato nell'addome, è il centro di gravità in cui il corpo ritrova il suo equilibrio; deve diventare il luogo da cui deriva la vita e l'energia delle tecniche e la stabilità della mente; è nel tanden, nelle viscere, che lo studente raggiungerà l'equilibrio, questo stato di calma mentale, questo equilibrio di emozioni necessarie per sfidare e superare le paure, le debolezze; aumenterà la fiducia in se stesso, nella conoscenza di se stesso e degli altri. 

In Aikido, non c'è desiderio di abusare dell'uke e non vi è concorrenza; i partner si alternano i loro ruoli nella pratica in modo che colui che ha fatto la tecnica diventa colui al quale si è fa, tutto questo ricorda la ciclicita' della natura. In questo tipo di pratica, dove "vincere e perdere" diventano prive di significato, non c'è bisogno di barare e non si deve esitare a condividere la propria conoscenza, non c'è alcun motivo per essere sleale, scorretto o per mettersi in mostra. In virtù di queste condizioni, si crea un circolo positivo di scambio e una collaborazione reciproca; questo ci permette di confrontarci ed esporre il nostro lato oscuro: la rabbia contro il partner che ha colpito troppo duramente, l'intolleranza verso il principiante che non capisce la tecnica da applicare, l'invidia verso quelli più avanzati sulla via o più intelligenti , la voglia di strafare, al fine di impressionare, il desiderio di coprire gli errori con giustificazioni vane e puerili. 

Per far si che la nostra formazione si estenda, oltre la semplice tecnica, tutto il mondo deve diventare il nostro Dojo, sia esso casa, un bar o in metropolitana o forse, in realtà siamo proprio noi a diventare il Dojo. 

Al fine di comprendere il vero spirito dell'Aikido dobbiamo smettere di vedere il partner come il nemico, ma al contario lo dobbiamo considerare come una parte di noi stessi. In questo modo il conflitto, insieme al nostro ego isolato e ansioso scompariranno; diventerà un'occasione di incontro e di comprensione reciproca, significherà accettare in toto l'altro con le sue paure, le sue debolezze, le sue frustrazioni e la sua sofferenza; significherà aprire il cuore e avvolgere l'altro con amore. 

Perché questo accada il nostro cuore deve essere vuoto perché non possiamo accogliere le paure degli altri, pur essendo schiavi della nostra: la nostra tazza potrebbe traboccare come quello della famosa tazza di tè nella storia Zen. Come potremmo accettare altri quando siamo già pieni di noi stessi? 

Così dobbiamo eliminare rigidità e testardaggine a diventare sensibili, gentili, flessibili e ricettivi verso gli altri, al fine di rendere il meglio di ogni cattivo affare, al fine di lottare per la vittoria ideale, ossia una vittoria in completo accordo.

News

06/03/2015 20:00

Is my pleasure to informa you about my decision to leave Japan and create the "Jyushin Dojo".

https://nicola-rossi-aikido.webnode.com/dojo-in-italy/

05/19/2015 00:55

Opinion of a French MMA fighter about his Aikido's experience and the idea of Aikido techniques in MMA.

https://nicola-rossi-aikido.webnode.com/does-aikido-need-cross-training/

10/15/2014 14:08

In this section will be shown different interviews to several senpai of mine.

https://nicola-rossi-aikido.webnode.com/senpai-korner-langolo-dei-senpai-/

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